Pagina Facebook
Ultimi Tweets
Calendario
maggio: 2014
L M M G V S D
« apr   giu »
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  

Archivio di maggio 2014

DETASSAZIONE 2014

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.98 del 29.04.2014 il Dpcm 19.02.2014 che autorizza l’agevolazione ai lavoratori che nell’anno 2013 hanno avuto un reddito non superiore a 40 mila euro e nel limite massimo di 3.000 euro lordi di paga (500 euro in più rispetto all’anno scorso, quando il limite è stato di 2.500 euro). La cosiddetta “detassazione”, che in coppia con la “decontribuzione”, è stata prevista per l’incremento della produttività del lavoro ed è stata prorogata per gli anni 2013 e 2014 dalla legge n. 228/2012 (legge Stabilità 2013).
Inoltre, ricordiamo che per l’anno 2014 la possibilità di pagare le tasse in misura ridotta (Irpef all’aliquota del 10%) si applica, tra l’altro, alle voci di retribuzione che prevedano misure di flessibilità dell’orario di lavoro, delle ferie, dell’impiego di nuove tecnologie e di adattamento delle mansioni.
Il Dpcm pubblicato in G.U. dà attuazione per il corrente anno stabilendo che trova applicazione con esclusivo riferimento al settore privato e per i titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore, nell’anno 2013, a euro 40 mila al lordo delle eventuali somme assoggettate nello stesso anno 2013 alla speciale detassazione.

“Solo pasticci quando la politica si intromette sulle questioni del lavoro”

Roma, 22 aprile 2014.

“Ogni volta che la politica si intromette sui temi del lavoro, ci sono sempre dei pasticci. E’ un film già visto. Non avendo responsabilità diretta sulle questioni del lavoro, non prevale mai il merito, ma solo l’ideologia”.

Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervistato dal TgCom24 in merito ai problemi emersi all’interno della maggioranza sul decreto jobs act e dopo il via libera alla richiesta di fiducia.

“Continuo a non capire perché il Governo non abbia affidato alle parti sociali le modifiche sui contratti. Noi avremmo trovato un punto di equilibrio giusto anche sul contratto a termine che è già, tra le forme flessibili, la più garantista per i lavoratori sul piano dei diritti e delle tutele.

Aprire un putiferio per una serie di modifiche ai contratti a termine, al punto da farne una questione tale da far traballare la maggioranza, è solo la dimostrazione concreta che la politica dovrebbe restare lontana dalle norme sul lavoro.

Dicono che vogliono affrontare il tema della precarietà ma non si occupano dei veri precari che sono le false partite iva, i co.co.pro, i collaboratori della pubblica amministrazione, gli associati in partecipazione sui quali la Cisl sta portando avanti una campagna di mobilitazione.

Invece sono due mesi che la politica sta discutendo solo dei contratti a termine, sapendo bene che queste modifiche non porteranno un posto di lavoro in più, se prima non si affrontano i veri nodi irrisolti dell’economia, favorendo gli investimenti e sbloccando i fattori dello sviluppo, come i costi dell’energia, le tasse troppo alte, le infrastrutture, i servizi, la giustizia civile, la riforma degli assetti istituzionali centrali e locali”.
E stamani ospite di Radio Anch’io su Radio 1  il Segretario generale della Cisl, si è anche espresso sui contenuti del Dl Irpef ed il bonus da 80 euro annunciato dal Governo “Sono anni che ci battiamo perche’ ci siano delle restituzioni ai lavoratori – ha osservato – e quindi vediamo positivamente questo primo passo. Avremmo voluto un intervento strutturale e che non venissero esclusi pensionati e incapienti, ma la strada che si sta seguendo è comunque la piu’ giusta e utile per la nostra economia, senza consumi il nostro Paese non decolla, non va avanti“. Bonanni auspica inoltre che “si continui sui tagli qualificati, sugli acquisti”che “si apra il capitolo municipalizzate” e che “tutta la partita dello sviluppo si apra finalmente, perche’ e’ la vera incognita che abbiamo davanti a noi”.
“Purtroppo nel 2014 gli 80 euro promessi come strutturali sono solo un bonus per quei 10 mln di lavoratori pero’ potranno diventarlo nel 2015. Vedremo se Renzi manterra’ la parola, fino ad ora l’ha mantenuta a metà. A preoccuparci è però il rinvio annunciato per gli incapienti, le partite Iva e d i pensionati a basso reddito perché gli annunci hanno deluso le aspettative” spiega dicendosi però fiducioso “visto che “per anni siamo stati inascoltati. E’ vero che siamo in campagna elettorale – ha aggiunto – ma anche gli altri governi erano in campagna elettorale e non hanno mai restituito niente. Sono dunque contento anche se aspettiamo un’altra operazione per la strutturalita’”, ha osservato soddisfatto anche delle coperture individuate dal governo per fronteggiare l’aumento di spesa.
Positivo che non si tagli sulla sanità ma che si intervenga sul trattamento dei dirigenti pubblici, compresi i magistrati, società partecipate, le municipalizzate. La battaglia nostra è di lunga lena su questo, compresa la vicenda che ci interessava moltissimo sulla spending review del recupero dei costi standard e finalmente ci si arriva perchè lì si annidava gran parte della corruzione della politica. “Quindi – ha concluso – va benissimo che sulla spending review si sia voluto colpire questo aspetto. Sulle coperture voglio dire solo questo. Vediamo le carte, vedremo il testo” conclude.

Tpl, Luciano (Fit-Cisl) lancia hashtag #Lupimetticilafaccia: Urge tavolo per rinnovo ccnl

 

Il 19 marzo 2014 le città italiane saranno interessate dallo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale. autobus e metropolitane, salvaguardando i servizi minimi, si fermeranno a sostegno della ormai pluriennale vertenza per il rinnovo contrattuale dei lavoratori del t.p.l. all’interno di una riforma industriale del comparto che la Fit Cisl ha chiesto da molto tempo.

Lo sciopero è l’ennesimo di una vertenza che dura ormai dal 2007 e che trova nell’ostinata contrarietà delle associazioni di settore, Asstra e Anav, il motivo del trascinarsi di una vicenda che ormai ha del grottesco.
C’è ancora tempo per il 19 marzo ed è ora che la vertenza sia assunta direttamente dal Ministro Lupi in rappresentanza dell’intero Governo.
Per questo motivo il Segretario Generale della Fit Cisl, Giovanni Luciano, ha lanciato l’hashtag:

#Lupimetticilafaccia

ed ha inviato il tweet:
#Lupimetticilafaccia #sciopero24ore19marzo. Trasporto locale priorità nazionale. 7 anni senza contratto, urge tavolo @maurizio_lupi

Un sintetico messaggio per il Ministro per dire che non c’è solo Alitalia come problema, ma che occorre appunto che si prenda la situazione di petto e si apra un tavolo per risolvere urgentemente la questione contrattuale e discutere sulle linee di riforma del settore. L’ennesima riforma centrale che, a costanza di Titolo V, presuppone che sia presente anche la rappresentanza delle Regioni.
Il Ministro Lupi ha dimostrato finora di essere in grado di affrontare pragmaticamente i problemi per provare a risolverli d’intesa con le parti sociali. Gli chiediamo esplicitamente di entrare in campo in prima persona e di convocare urgentemente un confronto per scongiurare l’ennesimo disagio ai cittadini e l’ennesimo sacrificio retributivo ai lavoratori in sciopero.
Confidiamo che il nostro appello non vada a vuoto.
Invitiamo tutti coloro che ritengono giusto il nostro appello a twittare#Lupimetticilafaccia aggiungendovi quanto ritengono per stimolare il Governo a risolvere il problema per un trasporto pubblico locale tolto dalle grinfie di una politica locale rapace e restituito al bene comune dei cittadini utenti.

Mobilità/Tpl: Sciopero Nazionale mercoledì 19 marzo 2014

tpl scioperoComunicato

Sciopero Nazionale per l’intera giornata delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, con il rispetto delle relative fasce di garanzia.

Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl FNA, Faisa-Cisal hanno riprogrammato, per l’intera giornata del 19 marzo, lo sciopero nazionale già indetto per il 5 febbraio e non effettuato , vistele gravi condizioni di mobilità provocate dall’intenso maltempo che aveva colpito in quei giorni gran parte del territorio nazionale.

Il differimento dello sciopero non ne modifica le motivazioni, strettamente correlate tra loro e riferite al sostegno della vertenza contrattuale e al riassetto del settore.

 

CCNL. La ricomposizione della vertenza, affidata da Governo al Ministero del Lavoro, è ancora fermaall’incontro del 6 dicembre 2013, dove l’approccio assolutamente inadeguato della delegazione ministeriale, non è stato in grado di rimuovere l’indisponibilità di Asstra e Anav alla riattivazione del negoziato dichiarata negli incontri precedenti.

 

PROVVEDIMENTI SULLA CRISI E PER IL RIASSETTO DEL SETTORE. Gli incontri svolti dalle Segreterie Nazionali con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 18 dicembre 2013 ed il 16 gennaio2014 non hanno tuttora avuto sviluppi. Contrariamente a quanto si era ipotizzato nell’incontro del 16 gennaio, il Ministero non è stato nelle condizioni di convocare una riunione di sintesi con tutti i soggetti interessati, appuntamento che sarebbe stato utile per la definizione di un provvedimento legislativo urgente per il rilancio del settore.

 

È concreto il rischio che allo stallo del negoziato contrattuale si sommi, ancora una volta, quello legislativo, per un settore già da tempo in grande sofferenza e con un crescente numero di crisi aziendali.

Il taglio e la riprogrammazione dei servizi, combinati spesso alle crisi aziendali, stanno mettendo a dura prova anche la tenuta dei livelli occupazionali con ripercussioni drammatiche in diverse realtà.

La confusione normativa su vincoli, obblighi, deroghe e proroghe sulle modalità di affidamento e sulla partecipazione alla proprietà delle aziende da parte delle amministrazioni locali, sta portando il settore nel più completo caos.

Lo sciopero del 19 marzo deve vedere un’adesione forte e convinta delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale per dare così un rinnovato impulso all’iniziativa sindacale nelle aziende, nei territori ed a livello nazionale per difendere il CCNL e la contrattazione aziendale e per rivendicare una prospettiva concreta di sviluppo e rafforzamento del settore.

Ddl stabilità 2013 – Norme in materia di lavoro

La nota, a cura del Dipartimento, di descrizione e commento delle norme in materia di lavoro contenute nel ddl stabilità 2013 approvato dal Consiglio dei ministri e presentato alle Camere.

Detassazione dei contratti di produttività
All’art. 12, comma 3 viene disposta la proroga per tutto il 2013 della detassazione delle somme erogate a livello aziendale per incrementi di produttività, qualità, innovazione ed efficienza organizzativa ed altri elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’impresa. Come ricorderete, si tratta della possibilità, ai sensi all’art. 2 del DL 93/08 convertito nella L. 126/08 e successive modifiche, di applicare un’imposta sostitutiva sul reddito pari al 10%, riservata esclusivamente alle imprese del settore privato per i redditi da lavoro dipendente.
Le modalità attuative vengono affidate ad un Decreto congiunto della Presidenza del Consiglio e del Ministero di Economia e Finanze, da emanarsi entro il 15 gennaio 2013, altrimenti le risorse verranno destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Soprattutto il finanziamento della agevolazione per il 2013, come da impegno preso con le parti sociali, viene aumentato a 1.200 milioni di €, rispetto ai 263 milioni previsti dalla legge di stabilità dello scorso anno, e agli 835 mln stanziati per il 2012, mentre preoccupa il limite assai ridotto (400 milioni) previsto per il 2014.
E’ certamente apprezzabile il fatto che il finanziamento per l’agevolazione sia cresciuto e ciò fa ben sperare rispetto all’atteso decreto di attuazione. A tale proposito è importante ricordare come per il 2012 il limite massimo di importo soggetto alla tassazione agevolata sia sceso dai 6.000 ai 2.500 euro e che, soprattutto, il limite di reddito annuo massimo per poter fruire dell’agevolazione sia sceso da 40.000 € lordi a 30.000 € lordi.
La mancanza di un confronto con le Parti Sociali, propedeutica alla fissazione dei nuovi limiti ed alla stesura del Decreto, potrebbe vanificare l’incremento del tetto massimo di finanziamento, limitando ad un numero assai esiguo di lavoratori ed imprese la platea a cui poter applicare il dispositivo. Come Cisl chiediamo che tali limiti siano significativamente innalzati, al fine di agevolare al massimo la contrattazione di produttività, anche alla luce dell’impegno in corso per raggiungere un accordo interconfederale.

Ammortizzatori sociali – Fondo per l’occupazione
Anche il Fondo per l’occupazione finisce sotto la scure della spending review. Infatti l’art.3, co.7 decurta di 30 milioni di euro per il 2013 il rifinanziamento di 1000 mln di euro già disposto dalla legge n.92/2012 (riforma del lavoro). Questa cifra andrà a finanziare in primo luogo gli ammortizzatori in deroga, già prorogati per gli anni 2013-2016 dalla stessa legge n.92/2012.
Nel disegno di legge di stabilità presentato alle Camere non sono state però inserite le altre norme a carico del Fondo Occupazione che vengono prorogate di anno in anno, probabilmente perché necessitano di una messa a punto, ed il tutto è stato rinviato ad un emendamento governativo che verrà presentato nel corso dell’iter parlamentare. Come Cisl chiediamo che rientrino nelle norme da prorogare in primo luogo l’aumento della copertura dei contratti di solidarietà dal 60% all’80%, la possibilità di contratto di solidarietà per le piccole imprese, l’iscrizione alle liste di mobilità per i lavoratori licenziati dalle imprese fino a 15 dipendenti, la possibilità di proroga della cigs per le cessazioni di attività.

Lavoratori salvaguardati
L’art 8, comma 11, autorizza la spesa di 100 milioni di euro per l’anno 2013 per finanziare interventi in favore delle categorie di lavoratori salvaguardati dalla riforma pensionistica, di cui ai commi 14 e 15 dell’art. 24 della legge 22 dicembre 2011, n. 214 e successive modificazioni. Come ricorderete, si tratta dei 55.000 più 65.000 lavoratori che possono beneficiare della deroga alle nuove norme pensionistiche perché in situazioni particolari (collocati in mobilità sulla base di accordi collettivi stipulati anteriormente al 4 dicembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità; collocati in mobilità lunga per effetto di accordi collettivi stipulati entro la medesima data; lavoratori titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore alla medesima data; lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria; lavoratori che hanno in corso l’istituto dell’esonero dal servizio nelle amministrazioni pubbliche; lavoratori “esodati” entro il 31.12 2011, con accordi individuali e collettivi). Le modalità di utilizzo di tali risorse saranno successivamente stabilite con apposito DPCM, di concerto con il Ministro del lavoro e con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Si tratta di una norma volta positivamente ad allargare il numero dei lavoratori salvaguardati, ma la cifra stanziata risulta insufficiente a coprire tutti gli interessati.