Archivio di luglio 2014
la vicinanza del Dipartimento della mobilità ferroviaria della Fit ai familiari delle vittime di Gela
Il Dipartimento della Mobilità ferroviaria della Fit-Cisl, nel giorno dei funerali dei tre dipendenti di Rfi morti sul lavoro nei pressi di Gela, rinnova le proprie condoglianze e la propria vicinanza alle famiglie delle vittime.
Per tutto il giorno la sede nazionale avrà le bandiere a mezz’asta.
LAVORO: DONNE CGIL CISL UIL A MORANDO, SERVONO INTERVENTI CONCRETI
Roma, 9 lug. – (Adnkronos) – “La ‘sottovalutazione del ruolo
delle politiche volte a valorizzare l’occupazione femminile rischia di
allontanare l’obiettivo della crescita’ è una sottolineatura da parte
del Vice ministro dell’Economia Morando che non può che trovare
d’accordo le donne di Cgil, Cisl, Uil, quotidianamente a contatto con
le difficoltà occupazionali di migliaia di lavoratrici e migliaia di
disoccupate, giovani e meno giovani”. E’ quanto affermano in una nota
congiunta Loredana Taddei, Liliana Ocmin e Maria Pia Mannino,
responsabili delle Politiche di Genere di Cgil Cisl Uil, in merito a
quanto affermato oggi dal vice ministro di via XX settembre, Enrico
Morando.
“Sembrerebbe, dunque, una ovvietà affermare da parte del
rappresentante del Governo che occorre ritornare a una crescita
stabile, socialmente ed ecologicamente sostenibile. Ma per raggiungere
questo obiettivo servono riforme strutturali e non si deve trascurare
il ruolo delle donne che spesso sono più preparate degli uomini ma
sono scoraggiate”, aggiungono. E’ proprio questo il problema,
proseguono le dirigenti sindacali di Cgil Cisl Uil: “creare occasioni
ed opportunità da offrire alle donne per contribuire a pieno alla
rinascita della nostra economia e della competitività delle nostre
aziende. Gli strumenti? Sono anni che come sindacato affermiamo che
dalla valorizzazione del ruolo delle donne nel lavoro il sistema
economico italiano può trarre giovamento e nuova linfa per la
ripresa”.
Sono anni, aggiungono, “che affermiamo che dare lavoro alle
donne, significa aumentare di qualche punto il Pil, sono anni che
sosteniamo che per consentire alle donne di lavorare occorre rimettere
in piedi un sistema di welfare che non può più puntare solo
sull’elemento femminile per continuare a trascinare la sua stanca e
inefficiente attività sociale”.