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NEWS

“Protagonisti di una nuova Italia”

E’ questo lo slogan della Festa Nazionale della Cisl che quest’anno si svolgerà a Firenze dal 14 al 15 giugno presso lo storico Centro Studi Cisl di Fiesole.

La due giorni cislina si aprirà sabato 14 giugno alle ore 9.30, con la sessione: “Per un’ Europa più forte e federale”, moderata dal giornalista Mario Sechi, cui parteciperanno Luca Antonini, Costituzionalista, Università degli Studi di Padova, Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia, Roberto Maroni Presidente Regione Lombardia, Enrico Rossi, Presidente Regione Toscana.

Seguirà alle ore 11.30 la seconda sessione della giornata: “Economia, Riforme, Lavoro”, cui prenderanno parte: Raffaele Bonanni Segretario Generale Cisl, Giuliano Poletti Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

Alle ore 15.00 interverranno alla sessione: “Crescita, Sviluppo, Politiche industriali”, moderata dal giornalista Andrea Pancani, Giulio Sapelli Economista, Università degli Studi di Milano, Claudio De Vincenti Viceministro per lo Sviluppo economico, Carlo Sangalli Presidente Confcommercio, Marco Gay Presidente Giovani Imprenditori Confindustria.

Alle ore 16.30 ultima sessione della giornata: “Welfare e spesa sanitaria” con Beatrice Lorenzin Ministro della Salute, Domenico Casalino Amministratore delegato Consip, Aldo Morrone IFO Regina Elena-San Gallicano Roma.

Domenica 15 giugno si aprirà alle ore 10.00 con la sessione: “Revisione della spesa e Riforme istituzionali” moderata da Sarah Varetto, Direttore Sky Tg24 e che vedrà la partecipazione di Angelino Alfano Ministro dell’Interno, Graziano Delrio Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Alle ore 12.00, Raffaele Bonanni Segretario Generale Cisl, concluderà la due giornate di incontri e dibattiti.

manifesto

 

Obblighi di comunicazione della rioccupazione del lavoratore titolare di prestazioni di integrazione salariale

Con la circolare numero 57 del 6 maggio 2014, l’INPS chiarisce la Nuova disciplina delle comunicazioni di rioccupazione con riferimento alle integrazioni salariali ordinarie, straordinarie e in deroga.

La Legge 27 dicembre 2006, n. 296, ha introdotto l’obbligo, per i datori di lavoro, di comunicare preventivamente, entro le ore 24 del giorno antecedente a quello di effettiva instaurazione del rapporto di lavoro, tutte le tipologie di rapporto di lavoro subordinato e alcune tipologie di lavoro autonomo (in forma coordinata e continuativa), anche nella modalità a progetto, di socio lavoratore di cooperativa e di associato in partecipazione con apporto lavorativo, nonché nei casi di tirocini di formazione e di orientamento e di ogni altro tipo di esperienza lavorativa ad essi assimilata.

Le predette comunicazioni preventive obbligatorie dei datori di lavoro sono gestite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali tramite il sistema informatico per le comunicazioni obbligatorie (mod. “UNILAV”) e acquisite nelle procedure INPS.

In merito alla decadenza dal diritto di cui all’art. 8, comma 5, Legge n. 160 del 1988, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con risposta all’ interpello n. 19 del 1 agosto 2012 aveva già ritenuto che “non trovi più applicazione, almeno con riferimento alle tipologie lavorative oggetto della comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto, l’obbligo imposto al prestatore di lavoro di comunicare all’Istituto lo svolgimento di attività di lavoro autonomo o subordinato durante il periodo di integrazione salariale ex art. 8, comma 4, L. n.160/1988″.

Per effetto dell’intervento della predetta norma interpretativa, le comunicazioni preventive del datore di lavoro sono ora valide anche ai fini dell’assolvimento degli obblighi di comunicazione posti a carico del lavoratore dall’art. 8, comma 5, Legge n. 160 del 1988, per le integrazioni salariali ordinarie, straordinarie e in deroga.

Tale nuova norma si applica solo ai casi di rioccupazione comunicati dal datore di lavoro tramite il citato sistema informatico per le comunicazioni obbligatorie, (mod. “UNILAV”), verificabili dall’Istituto, con la conseguenza che i lavoratori potranno essere ancora sanzionabili, nelle seguenti ipotesi:

1) in tutti i casi in cui la nuova attività lavorativa intrapresa dal lavoratore beneficiario di trattamento di integrazione salariale ordinaria, straordinaria, in deroga, indennità di mobilità ordinaria o in deroga, trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia, disoccupazione ASpI e miniASpI, per la tipologia del rapporto non è assoggettata all’obbligo della preventiva comunicazione dell’assunzione da parte del datore di lavoro, così come sopra già indicato per il pubblico impiego non privatizzato e le attività di lavoro autonomo rese in forma non coordinata e continuativa;

2) in tutti i casi in cui la nuova attività lavorativa intrapresa dal lavoratore beneficiario di trattamento di integrazione salariale ordinaria, straordinaria, in deroga, indennità di mobilità ordinaria o in deroga, corresponsione anticipata dell’indennità di mobilità, trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia, disoccupazione ASpI e miniASpI, sia relativa a rapporto di lavoro instaurato con datori di lavoro stranieri sul territorio di uno Stato estero;

3) nei casi previsti negli ultimi due periodi del comma 2 dell’art. 9-bis, del decreto legge n. 510 del 1996, convertito in legge n. 608 del 1996, in relazione ai quali si prevede che le Agenzie di somministrazione sono tenute a comunicare l’assunzione dei lavoratori temporanei entro il ventesimo giorno del mese successivo alla data di assunzione (modello UNIFICATO SOMM). Lo stesso termine di comunicazione deve essere rispettato dalle pubbliche amministrazioni.

In caso di rioccupazione con un rapporto di collaborazione in forma coordinata e continuativa, anche nella modalità a progetto, la legge 92 del 2012 dispone, a pena di decadenza, l’obbligo del lavoratore di informare l’INPS, entro un mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo che si prevede di trarre dall’attività medesima.

La norma oggetto della presente circolare introdotta dal decreto legge n. 76/2013, mentre considera valide, ai fini dell’assolvimento di tutti gli obblighi di comunicazione posti anche a carico del lavoratore, le comunicazioni obbligatorie effettuate dal committente (mod.”UNILAV”), non esonera il lavoratore percettore di indennità di disoccupazione dall’obbligo di rendere detta dichiarazione reddituale.

Pertanto si verifica la decadenza dalla prestazione nel caso in cui, nel termine di un mese dalla rioccupazione in forma parasubordinata, il lavoratore non provveda a comunicare il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività.

Dipartimento Politiche Sociali

LAVORO

Bonanni: “Le riforme si fanno individuando gli obiettivi e coinvolgendo la società civile”

Il Segretario generale della Cisl rilancia la sfida a Renzi sulle riforme. “E’ falso, radicalmente falso sostenere che cambiando le regole del lavoro aumentera’ l’occupazione: l’occupazione arriva se si favoriscono gli investimenti in Italia“.

Roma, 5 maggio 2014. “L’occupazione arriva se si favoriscono gli investimenti in Italia. Il governo deve occuparsi di questo“. Così il Segretario generale della Cisl, Bonanni, intervenendo oggi a “La telefonata” di Belpietro su Canale 5. “Si litiga con il sindacato ma si lasciano da parte le rendite” prosegue.

E’ falso, radicalmente falso” sostenere che cambiando le regole del lavoro aumentera’ l’occupazione e “tutti i governi che l’hanno detto, che hanno inventato” questa idea, “compreso l’ultimo, sono bugiardi”. Intervenendo sul bonus da 80 euro in busta paga, Bonanni ha poi sottolineato: “Su questo siamo soddisfatti ma Renzi ha promesso interventi strutturali, quindi ha mantenuto a meta’ la parola”. “Finora e’ solo un bonus, non e’ un taglio strutturale come i prelievi. Ci sara’ fino a dicembre poi vediamo, sara’ rinnovato su iniziativa benevolente”. Quanto alle “cosiddette rendite finanziarie, sulle quali il governo Renzi ha aumentato con il Dl Irpef, la tassazione dal 20 al 26%, sono piccoli risparmi di lavoratori e pensionati”. Ha aggiunto definendo l’aumento delle aliquote “una bolla mediatica”, in quanto non colpisce veramente le rendite della finanza ma i risparmi dei lavoratori e pensionati.

Gia’ ieri il Segretario generale della Cisl, intervistato dal Tgcom, aveva dichiarato: “Sono tre mesi che Renzi ci parla del jobs act, ma ci pare che siamo di fronte a un jobs ghost. La discussione si sta esaurendo solo tra le forze politiche. Si promette di fare nuovi posti di lavoro, ma il governo non fa nulla per questo. Renzi rifugge dalle questioni vere: invece di allearsi con le realta’ che lo possono aiutare, addirittura gli tira un calcio negli stinchi. Non si possono gestire le questioni del lavoro in modo ideologico o politico. Noi sfidiamo Renzi sulle riforme del Paese e le riforme si fanno individuando gli obiettivi e coinvolgendo tutti

DETASSAZIONE 2014

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.98 del 29.04.2014 il Dpcm 19.02.2014 che autorizza l’agevolazione ai lavoratori che nell’anno 2013 hanno avuto un reddito non superiore a 40 mila euro e nel limite massimo di 3.000 euro lordi di paga (500 euro in più rispetto all’anno scorso, quando il limite è stato di 2.500 euro). La cosiddetta “detassazione”, che in coppia con la “decontribuzione”, è stata prevista per l’incremento della produttività del lavoro ed è stata prorogata per gli anni 2013 e 2014 dalla legge n. 228/2012 (legge Stabilità 2013).
Inoltre, ricordiamo che per l’anno 2014 la possibilità di pagare le tasse in misura ridotta (Irpef all’aliquota del 10%) si applica, tra l’altro, alle voci di retribuzione che prevedano misure di flessibilità dell’orario di lavoro, delle ferie, dell’impiego di nuove tecnologie e di adattamento delle mansioni.
Il Dpcm pubblicato in G.U. dà attuazione per il corrente anno stabilendo che trova applicazione con esclusivo riferimento al settore privato e per i titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore, nell’anno 2013, a euro 40 mila al lordo delle eventuali somme assoggettate nello stesso anno 2013 alla speciale detassazione.

“Solo pasticci quando la politica si intromette sulle questioni del lavoro”

Roma, 22 aprile 2014.

“Ogni volta che la politica si intromette sui temi del lavoro, ci sono sempre dei pasticci. E’ un film già visto. Non avendo responsabilità diretta sulle questioni del lavoro, non prevale mai il merito, ma solo l’ideologia”.

Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervistato dal TgCom24 in merito ai problemi emersi all’interno della maggioranza sul decreto jobs act e dopo il via libera alla richiesta di fiducia.

“Continuo a non capire perché il Governo non abbia affidato alle parti sociali le modifiche sui contratti. Noi avremmo trovato un punto di equilibrio giusto anche sul contratto a termine che è già, tra le forme flessibili, la più garantista per i lavoratori sul piano dei diritti e delle tutele.

Aprire un putiferio per una serie di modifiche ai contratti a termine, al punto da farne una questione tale da far traballare la maggioranza, è solo la dimostrazione concreta che la politica dovrebbe restare lontana dalle norme sul lavoro.

Dicono che vogliono affrontare il tema della precarietà ma non si occupano dei veri precari che sono le false partite iva, i co.co.pro, i collaboratori della pubblica amministrazione, gli associati in partecipazione sui quali la Cisl sta portando avanti una campagna di mobilitazione.

Invece sono due mesi che la politica sta discutendo solo dei contratti a termine, sapendo bene che queste modifiche non porteranno un posto di lavoro in più, se prima non si affrontano i veri nodi irrisolti dell’economia, favorendo gli investimenti e sbloccando i fattori dello sviluppo, come i costi dell’energia, le tasse troppo alte, le infrastrutture, i servizi, la giustizia civile, la riforma degli assetti istituzionali centrali e locali”.
E stamani ospite di Radio Anch’io su Radio 1  il Segretario generale della Cisl, si è anche espresso sui contenuti del Dl Irpef ed il bonus da 80 euro annunciato dal Governo “Sono anni che ci battiamo perche’ ci siano delle restituzioni ai lavoratori – ha osservato – e quindi vediamo positivamente questo primo passo. Avremmo voluto un intervento strutturale e che non venissero esclusi pensionati e incapienti, ma la strada che si sta seguendo è comunque la piu’ giusta e utile per la nostra economia, senza consumi il nostro Paese non decolla, non va avanti“. Bonanni auspica inoltre che “si continui sui tagli qualificati, sugli acquisti”che “si apra il capitolo municipalizzate” e che “tutta la partita dello sviluppo si apra finalmente, perche’ e’ la vera incognita che abbiamo davanti a noi”.
“Purtroppo nel 2014 gli 80 euro promessi come strutturali sono solo un bonus per quei 10 mln di lavoratori pero’ potranno diventarlo nel 2015. Vedremo se Renzi manterra’ la parola, fino ad ora l’ha mantenuta a metà. A preoccuparci è però il rinvio annunciato per gli incapienti, le partite Iva e d i pensionati a basso reddito perché gli annunci hanno deluso le aspettative” spiega dicendosi però fiducioso “visto che “per anni siamo stati inascoltati. E’ vero che siamo in campagna elettorale – ha aggiunto – ma anche gli altri governi erano in campagna elettorale e non hanno mai restituito niente. Sono dunque contento anche se aspettiamo un’altra operazione per la strutturalita’”, ha osservato soddisfatto anche delle coperture individuate dal governo per fronteggiare l’aumento di spesa.
Positivo che non si tagli sulla sanità ma che si intervenga sul trattamento dei dirigenti pubblici, compresi i magistrati, società partecipate, le municipalizzate. La battaglia nostra è di lunga lena su questo, compresa la vicenda che ci interessava moltissimo sulla spending review del recupero dei costi standard e finalmente ci si arriva perchè lì si annidava gran parte della corruzione della politica. “Quindi – ha concluso – va benissimo che sulla spending review si sia voluto colpire questo aspetto. Sulle coperture voglio dire solo questo. Vediamo le carte, vedremo il testo” conclude.